Ciò che può inquietare,talvolta è ciò che ci distingue dagli altri.

Friday, January 18, 2008

AMICI


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Thursday, January 17, 2008

XKE'? KISSA'



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Tuesday, January 15, 2008

Villa Giuli Lorenzana (Pisa)









Immagini dello scempio perpetrato dalla pubblica amministrazione nei confronti di un patrimonio storico-artistico della collettività.

VERGOGNA

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Monday, January 14, 2008

28/5/97


Amico mio,conoscendo l'insoddisfazione e la tristezza,che in questo periodo,affliggono la tua vita,per distrarti un pò,ho pensato di parlarti di una specie di "Mondo parallelo"nel quale,io di tanto in tanto mi rifugio e dove,adesso,sono.
Prima di ogni altra cosa devo dirti come ci sono entrato,o meglio,come ogni volta che lo desidero,riesco a entrarci;sappi dunque,che esiste un varco,attraverso il quale universi differenti comunicano.Il passaggio è situato in un luogo,se così si può chiamare,posto in quella zona indefinita,che si estende tra il sonno e la veglia;tra questi due termini vi è uno spazio,che se pure privo di ogni dimenzione,è ben circoscritto,qui si apre il varco,o per meglio dire,qui mi è apparso.

Il luogo da cui ti scrivo,è una zona di questo mondo strano e nascosto:adesso,io mi trovo comodamente sdraiato sopra una superfice smeraldina,che ha la consistenza e la vaga somiglianza di un prato,qua e là,da questa distesa escono piccolissimi getti di materia luminescente e colorata,che creano forme aureolate e frastagliate,che fanno pensare a strani fiori cristallini.

Tutto attorno a me,vedo alberi giganteschi,o almeno così mi piace definire queste altissime colonne lisce,di un rosa opalescente,che innalzano,verso un cielo d'oro brunito,immani ventagli cremisi,che una brezza gentile,fa oscillare dolcemente.La brezza si diffonde attorno,proveniente da una direzione indefinita,o meglio circolare,che qui,sud e nord sono la medesima cosa,e per quanto riguarda glia altri due punti cardinali,la cosa non cambia.

Una luce strana,mai vista prima,permea ogni cosa e d'ogni cosa diviene sostanza;questa luminosità è qualcosa di sottile e di estremamente plastico,che può assumere ogni forma.La sottigliezza e plasticità di questa sostanza è tale e così speciale è la sua natura,che suppongo che tutto ciò che mi circonda,non sia altro che il risultato dell'azione del mio pensiero sulla medesima sostanza;in una parola,io vedo ciò che il mio pensiero,o il mio desiderio,forgiano con la sostanza luminosa stessa.

Non so da quanto tempo io mi trovi qui,né da quanto tempo io ti stia scricendo,come puoi ben capire,il tempo qui non scorre,ma tutto avviene in un eterno presente,qui un'azione avviene per sempre e,allo stesso tempo,non avviene mai,ammesso che in questo luogo,mai e sempre,possano avere un significato;io ti sto scrivendo e,nell'istante stesso,la mia azione si stemporalizza,così che io,ti scriverò anche quando avrò terminato di scriverti e nello stesso tempo,non ti avrò mai scritto.

Spero,per quanto possibile,di riuscire a farti capire,anche se ti confesso,non credo di essere all'altezza del compito.

nel mentre io qui,ti scrivo e non ti scrivo,o forse ti nonscrivo scrivendoti,mi guardo attorno e su,o forse giù non so,comunque sullo sfondo di quella vertigine dorata,che ho definito cielo,volano,fluttuano,galleggiano creature dai colori inimmaginabili e dalle forme più insolite,aggraziate e leggere,che mai si siano viste e,da loro esce un suono melodioso,come un canto di fluttuante armonia,come una vibrazione di farfalle che commuove lo spazio circostante,non chiedermi cosa significhi tutto questo,non lo so,ma così lo percepisco..........

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Wednesday, January 09, 2008

Budda etilico


Sopra un vecchio tavolo di legno con una gamba rotta,vive un essere saggio,vive di insulti,elemosine e di tanto,tanto coraggio,ogni sera vado a trovarlo,per un bicchiere di vino,talvolta una birra,mi racconta la sua vita,ogni sera la stessa storia,ma con qualche variazione,qualcosa manca,qualcosa s'aggiunge,così è la vita,Mi servo di lui anche come deposito dei miei ricordi,gli narro cose mie che temo di dimenticare,lui le immagazzina nella sua memoria e quando ne avrò bisogno saprò dove trovarli,pagando il solito modico prezzo d'una bevuta in compagnia,ritorno in possesso della mia memoria,lucida e fresca come se gli episodi stessero accadendo al momento.Giorni mi ha presentato un nuovo amico,un ragnetto nero che ha fatto la tela dentro il suo vecchio cappello,mi ha parlato di lui,delle sue acrobazie,della sua abilità costruttiva e era decisamente orgoglioso dell'amico,gli ho chiesto come farà col cappello,lui mi ha detto che ormai è diventato la casa dell'amico e lui non si mette in testa le case altrui,ci siamo fatti una gran risata e una gran bevuta di birra.Durante il giorno se ne sta seduto a gambe incrociate sul vecchio tavolo zoppo,ieratico e composto come uno scalcinato Budda dei bassifondi,di notte,con il suo amico,si rifugia sotto il tavolo,dove lo visitano i soliti sogni etilici che lo perseguitano da tempo,forse causati,oltre che dalle troppe bevute,da un eccesso di memoria non sua;di tanto in tanto,la notte,gli fa visita anche la sua amica Pamela,ma questa è un'altra storia,che racconterò un'altra volta.